domenica 26 luglio 2009

HELLO KITTY

HELLO KITTY
Hello Kitty è il più noto personaggio dell'azienda giapponese Sanrio che produce un enorme varietà di prodotti che vanno dai biglietti d'auguri, gadget, articoli da regalo, prodotti moda e tanto altro.
Hello Kitty è un personaggio caratterizzata dal fiocco rosso sull'orecchio sinistro (talvolta il fiocco è rimpiazzato da un fiore a cinque petali o sono presenti entrambi, più raramente indossa altri accessori) e dall'assenza della bocca (eccezione fatta per la serie animata in cui invece la bocca è visibile).
Intorno al personaggio di Hello Kitty ruota un universo di pupazzi dalle fattezze infantili. Creata nel 1974 a Tokyo e registrata nel 1976, Hello Kitty è attualmente un trademark molto forte che genera un fatturato di miliardi di dollari attraverso un merchandising variegato che va da biglietti di auguri a videogiochi, a gioielli, tostapane, biciclette, chitarre e ogni anno vede moltiplicarsi le offerte. Rappresenta un fenomeno di costume che riguarda non solo le ragazzine, ma anche donne adulte. In Italia è stata ufficialmente importata da Nicola Bartolini Carrassi

Inizialmente la gattina bianca venne chiamata Kitty White dal nome di uno dei gatti di Alice nel libro Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò di Lewis Carroll, poiché negli anni settanta la cultura britannica era molto in voga fra le ragazzine giapponesi. La frase Hello Kitty deriva dalla traduzione non letterale del nome del personaggio, che rappresenta la principale fonte di ispirazione: maneki neko ossia il gatto del benvenuto (in inglese più propriamente 'welcoming cat' e non 'hello kitty'). I detrattori hanno insinuato che il personaggio di Hello Kitty assomigli a Miffy di Dick Bruna e che dunque non avrebbe nulla di originale.

Il mondo di Hello Kitty include una gamma completa di amici e familiari. Quando nel 1999 fu creato il fidanzato di Hello Kitty,"Dear Daniel", i disegnatori presero il suo nome dal film del 1971 Melody, il cui protagonista era Mark Lester nel ruolo di un ragazzo di undici anni chiamato Daniel alle prese con il primo amore, e la cui colonna sonora era dei Bee Gees.


Il target dei cartoons/anime di Hello Kitty è rappresentato da bambini delle scuole elementari.
Nei film animati prodotti da Sanrio tra il 1977 e il 1985, Hello Kitty compare in cameo .
La prima serie animata di cui Hello Kitty era protagonista fu trasmessa in America nel 1987. Chiamata Hello Kitty's Furry Tale Theatre' e prodotta da Sanrio in cooperazione con DiC, parodiava varie famose fiabe e film di successo di quel periodo.

HELLO KITTY

Nel 1991 negli USA furono trasmessi 13 episodi della serie Hello Kitty and Friends in cui Kitty è descritta come una ragazzina preadolescente che vive con i genitori e la gemella Mimmy, che è identica a Kitty ma indossa abiti di colore diverso e porta il fiocco a destra.
In Giappone Hello Kitty è stata protagonista della serie Hello Kitty's Paradise, 16 episodi trasmessi fra il 1993 e il 1994. Questa versione fu trasmessa negli USA nel 2000.
In Italia nel 1995 Rai due iniziò la trasmissione della serie animata "Hello Kitty", 39 episodi di 24 minuti l'uno, tradotti dal giapponese "Daisuke! Hello Kitty" prodotto da Sanrio/Enoki Films, fra il 1993 e il 1994.
Nel 2001 Nicola Bartolini Carrassi acquista per Fox Kids/Jetix una seconda serie in lingua italiana, composta da 32 episodi di 11 minuti l'uno. In entrambe le serie la voce di Kitty è prestata dalla doppiatrice Tatiana Dessi. Sempre Carrassi proporrà con 20Th Century Fox un nuovo adattamento di Hello Kitty in Paradise, con la protagonista doppiata da Federica Valenti
Nel 2006, Sanrio ha annunciato una nuova serie animata di pongo dal titolo Hello Kitty's Stump Village. I primi episodi sono in vendita in DVD e attualmente viene trasmessa in italia sul canale Boing col nome di Il villaggio di Hello Kitty.


CHARMMY KITTY
Dal 2004 ha un gattino domestico che le assomiglia chiamato Charmmy Kitty e un cucciolo di criceto di nome Sugar. Charmmy Kitty è un regalo del papà di Hello Kitty, George White, e Sugar di Dear Daniel.
Come tutti i personaggi della Sanrio, Hello Kitty è disegnata nello stile "kawaii". Il termine non ha un'esatta traduzione in italiano, indica qualcosa di minuto e grazioso, carino, un po' lezioso ed infantile, fatto di animaletti antropomorfi, gatti senza artigli, effimero e colorato, spesso di rosa. Tale stile, ormai dilagante, trova però anche numerosi detrattori.
La risposta ufficiale di Sanrio alla domanda: «perché Hello Kitty non ha la bocca?» è che lei «parla con il cuore, senza utilizzare un linguaggio particolare». È stata avanzata l'ipotesi che il successo di Hello Kitty possa dipendere da questa assenza di bocca che permette ad ognuno di attribuirle i propri stati d'animo del momento, rendendola un personaggio simpatico nel senso etimologico.

sabato 25 luglio 2009

GATTO SILVESTRO



GATTO SILVETRO
Silvestro (Sylvester J. Pussycat Senior) è un personaggio dei cartoni animati Looney Tunes e Merrie Melodies, ossessionato dalla ricerca di Titti, ma anche di Speedy Gonzales o Hippety Hopper. Il nome Silvestro deriva da silvestris, il nome scientifico della specie dei gatti. Il personaggio raggiunse un aspetto permanente nel 1945 nel breve film Life With Feathers.
Gatto Silvestro è senza dubbio uno dei personaggi principali e più famosi dei Looney Tunes. È stato ideato dal gruppo di disegnatori statunitensi della Warner Bros. (così come altri personaggi dei Looney Tunes) composto da Robert McKimson, Charles Jones e Friz Freleng.

Silvestro è un grosso gatto nero e bianco sul ventre, perennemente affamato, quasi sempre alla ricerca di catturare il canarino Titti (Tweety nell'originale), chiuso all'interno di una gabbietta per uccellini, oppure svolazzante per la casa, ma protetto da una nonnina sempre pronta a prenderlo e a colpi di ombrello ogni volta che questo attenti all'incolumità del canarino.

SILVESTRINO
IL FIGLIO DI SILVESTRO

Silvestro, per quanto spesso ci vada vicino, non riesce mai a catturare e a mangiarsi Titti, un po' per la sua sfortuna, un po' per la sua goffaggine, ma soprattutto perché Titti è solo apparentemente ingenuo, in realtà e molto furbo e ingegnoso. Oltre alla nonnina in soccorso di Titti arriva anche Ettore, un bulldog tarchiato e muscoloso, anche se dal quoziente intellettivo molto basso, che rifila al malcapitato Gatto Silvestro delle sonore sventole.



venerdì 24 luglio 2009

GRINFIA (La famiglia Mezil)

La famiglia Mezil (in magiaro Mézga család) è una serie di cartoni animati, prodotta tra la fine degli anni sessanta e i settanta, e trasmessa dalla televisione ungherese fino al decennio successivo. È stata esportata con successo anche in Italia, Francia, Germania, Brasile e nell'allora Cecoslovacchia.
Il cartone costruisce sulla vita di una comunissima famiglia ungherese un'escalation di improbabili avventure, con la trovata originale di inserire i Mezil in un contesto fantascientifico, tramite alcuni felici espedienti: in particolare quello di attribuire al piccolo Aladar geniali capacità di invenzione scientifica.La serie non manca di una buona dose d'umorismo e, nella programmazione televisiva italiana per ragazzi, dominata all'epoca dai giapponesi, è un caso a sé. Anche se molti di più, fra gli ex bambini di quegli anni, sono i nostalgici degli storici anime orientali, chi ne conserva memoria la considera infatti un vero cult.La versione italiana si caratterizza per l'adattamento dei nomi ungheresi, di difficile articolazione: Mézga diventa Mezil, Géza Sandor, Kriszta Cristina, e così via. Ha inoltre una sigla di testa originale (Guarda guarda che famiglia) scritta da Maurizio D'Adda e Franco Godi e cantata dalla Fantomatic Band.La famiglia Mezil si compone di tre sottoserie, tutte di tredici episodi della durata di circa venti minuti ognuno. Nella prima i Mezil entrano in contatto con un pronipote che, dal futuro, invia alla famiglia incredibili marchingegni. Essi hanno lo scopo di semplificarne la vita, ma l'effetto di complicarla. Nella seconda Aladar costruisce un'astronave gonfiabile con la quale intraprende viaggi spaziali verso pianeti ignoti all'insaputa dei familiari. Nell'ultima i Mezil partono per una vacanza che si rivelerà un avventuroso giro del mondo.
Personaggi:Sandor MezilIl capofamiglia Sandor (Mézga Géza) è il tipico impiegatuccio in perenne attesa di una promozione che non arriva mai. Debole di polso, incapace di imporsi all'energica moglie Paula, sfoga talvolta la sua frustrazione sul secondogenito Aladar, dal quale però dipende per la risoluzione dei problemi quotidiani e di quelli straordinari causati dalla sua imperizia nel maneggiare i ritrovati futuristici di cui viene in possesso. Nasce così un rapporto padre-figlio fatto ora di piccoli ricatti, ora di rivalse, ma più spesso di forzata complicità, ed emerge in esso anche un conflitto economico. Aladar, infatti, è costantemente in cerca di fondi per i suoi esperimenti, mentre Sandor è senza quattrini. Sandor è incapace, ma anche millantatore: volendo sempre ascriversi meriti non suoi, finisce immancabilmente per prendersi la colpa di tutto.
Paula MezilPaula Mezil (Mézga Paula, nata Rezovits) è la vigorosa moglie di Sandor, sempre pronta a vessare il marito accusandolo di inettitudine. E poiché resta sempre coinvolta nelle disastrose trovate di questi, tocca a lei chiudere gli episodi della prima serie con l'immancabile tormentone, lamentandosi di non aver sposato il fantomatico Puffi Würstel (Hufnágel Pisti). Nell'ultimo episodio, però, rivelerà che si trattava di un'invenzione per far ingelosire Sandor.
Cristina MezilCristina (Mézga Kriszta) è la figlia primogenita di Sandor e Paula, un'adolescente frivola che spesso manda in bestia il padre alzando lo stereo a tutto volume, strimpellando una chitarra che non sa suonare o andando male a scuola. Naturalmente non va affatto d'accordo con il fratello minore: così, pur di non peggiorare i loro rapporti, i due ragazzi per lo più si ignorano.
Aladar MezilNon c'è dubbio che il giovane Aladar (Mézga Aladár) sia il vero protagonista della serie e il centro motore della famiglia Mezil. Perennemente chiuso nella sua camera-laboratorio (sulla cui porta campeggia un cartello con teschio, tibie incrociate e la scritta Aladár), lavora di continuo alle proprie invenzioni. La famiglia lo ignora, il padre non gli dà soldi, e lui si arrangia come può: distrugge gli oggetti di casa e ne ricava gli aggeggi più strani. Aladar è taciturno, paziente e assennato; ma anche, all'occorrenza, pronto alla ripicca verso un padre pasticcione che lo sfrutta negandogli fondi e meriti. Interessato solo al "progresso scientifico", si autodefinisce fisico.
Animali e personaggi minoriLa famiglia ha due animali: il gatto Grinfia (Maffia), amato soprattutto da Cristina, e il cane Fofi (Blöki), un bastardino che asseconda Aladar nelle sue ricerche e gli fa addirittura da terra per i contatti radio con il futuro. Nel futuro (precisamente nel XXX secolo) Aladar riesce a contattare Em Zi Tren (= Mezil 30, nella versione ungherese MZ/X), un 125enne che parla una lingua contratta (l'"újmagyar nyelv", letteralmente neomagiaro), si dice discendente dei Mezil e aiuta il nonno decubo Sandor inviandogli i ritrovati tecnici della sua epoca. Altro personaggio di rilievo è il vicino Maris (Máris), professore di liceo insofferente e scontroso. Non si dimenticano poi lo zio Oscar, che parla sempre in rima, la zia Giulia e il direttore generale di Sandor: ospiti, tutti, dei disastrosi convivi dei Mezil.

mercoledì 22 luglio 2009

DORAEMON

Doraemon è un manga giapponese di Fujiko F. Fujio, (pseudonimo del duo mangaka Hiroshi Fujimoto e Motoo Abiko), da cui è stato poi tratto un anime, che narra le avventure di un gatto robot giunto dal futuro viaggiando indietro nel tempo per aiutare lo sfortunato Nobi Nobita , Nobi Nobita, gioco di parole che significa "uno che se la prende comoda", in modo che i suoi discendenti godano delle fortune prodotte dal successo di Nobi, piuttosto che essere afflitti dai grossi debiti provocati dalla sua incompetenza nella linea temporale originale. Il suo piatto preferito sono i dorayaki, dolcetti giapponesi dei quali è particolarmente ghiotto.
Il nome Doraemon deriva da nora neko, che in giapponese significa "gatto vagabondo", con l'aggiunta del suffisso -emon, tipico di alcuni nomi tradizionali giapponesi.
Doraemon è uno dei personaggi più celebri in assoluto dell'animazione giapponese, tanto da essere stato nominato nel 2008 "ambasciatore degli anime" nel mondo dal Ministro degli Esteri giapponese Masahiko Komura per promuovere la cultura e l'industria dell'animazione fuori dal Giappone.
Le storie seguono sempre lo stesso schema. Doraemon possiede una tasca quadri-dimensionale, chiamata gattopone, da cui estrae ogni sorta di aggeggi del XXII secolo che chiama "ciuski". Non ben considerato dagli altri, pigro e principale bersaglio dei bulli locali, Nobita finisce regolarmente col chiedere aiuto a Doraemon affinché trovi qualche dispositivo per attuare vendette, risolvere i suoi problemi o da mostrare al ragazzo ricco che sfoggia i suoi nuovi acquisti per destare la gelosia di Nobita.
Finisce sempre che Nobita si spinge troppo oltre e, malgrado le migliori intenzioni di Doraemon e la tecnologia del XXII secolo, si trova in situazioni anche peggiori di quelle che voleva risolvere. Curiosità: ha fatto scalpore un po’ di tempo fa il falso episodio finale di Doraemon, pubblicato da un autore di doujinshi. Il manga era disegnato e scritto talmente bene che molti hanno pensato che fosse la vera conclusione delle avventure dell’iperbolico gatto robot (la pancia grande, più grande che può). Tanto che la Shogakuan ha richiesto di abbandonare la distribuzione del lavoro.
Il finale non originale vede la batteria di Doraemon esaurirsi, rendendo impossibile la riattivazione del robot se non con la perdita completa di ogni memoria riguardo Nobita e di tutti i giorni trascorsi insieme. Il protagonista del manga diventa una persona adulta, sposa l’amica d’infanzia Shizuka e diventa un ingegnere robotico per poter riuscire a rianimare con le sue mani l’amico della sua infanzia.
Personaggi
Doraemon: un gatto proveniente dal XXII secolo, è responsabile e avverte sempre Nobita di usare con cautela i suoi "ciuski". Adora molto i dolci ed è disposto a tutto pur di mangiarne qualcun a merenda, e Nobita è un bambino molto pigro: spesso si mette a fare un sonnellino, anche sulla sua scrivania mentre fa i compiti. I suoi hobby preferiti sono guardare la televisione, andare in giro con Shzuka, di cui è follemente innamorato e sonnecchiare.

Gli altri personaggi principali sono:
Takeshi Goda (detto Gian o Jaian in romaji: Goda Takeshi):
un bullo il cui nome è basato sulla parola inglese giant, irascibile ed è stonatissimo. Ha una sorella più giovane, Jaiko, che vuol diventare una mangaka (autrice di manga). Suneo Honekawa, il millantatore che sfoggia la sua ricchezza a Nobita. Ha un fratello più giovane, Sunetsugu, che è stato adottato in una famiglia a New York, negli USA.

Shizuka Minamoto (Minamoto Shizuka): amica di Nobita fin da quando erano piccoli. È molto più seria e giudiziosa di lui, il quale ha un debole per lei.

Dekisuji: ragazzo modello, studioso, serio, maturo e intelligente. Lo si vede meno spesso degli altri nelle storie ed in compagnia degli altri ragazzi, ma per la sua intelligenza, serietà e correttezza è tenuto in considerazione, specialmente da Shizuka che a volte sembra preferirlo a Nobita.

I genitori di Nobita: lui impiegato, lei casalinga. Il padre non compare spesso, lavora in un ufficio fuori casa ed ha un carattere bonario; la madre è piuttosto severa col figlio e un po' irascibile, non ama gli animali e non permette a Nobita di allevarne uno.

Dorami: è la sorella giovane di Doraemon che,
a differenza da lui, è gialla e con le orecchie; vive con Sewashi nel XXII secolo.

Per la sigla vedere qui